26 giugno 2025

Heart icon L'abbraccio immenso, con la Dottoressa Lulù

Giugno è stato il mese in cui ho ricevuto un abbraccio immenso che voglio ricordare qui.
Al Mondino, ero con Pupilla. Abbiamo conosciuto dei bambini, e tra loro un ragazzino. Un ragazzino, o così sembrava, all’inizio. Una corporatura da ragazzo, ma un modo di giocare e di muoversi a proprio agio coi bambini da farlo sembrare un bambino.
Mi sono resa conto poco dopo che era un ragazzo, quando ho capito che frequenta il liceo artistico. È in terza.
“Ho fatto delle sculture: un cavallo, un volto di persona, e un’altra…”
Poi il pomeriggio è proseguito e abbiamo incontrato molti altri ragazzi, ragazze, bambini e bambine.
E a un certo punto, di nuovo, riincontriamo lui, nella sua stanza. (All’inizio, invece, eravamo in sala giochi.)
Pupilla si dedica all’altro bambino della stanza. Io mi intrattengo con lui. E lui mi parla della Romania, la terra di origine della sua mamma: una terra boscosa, selvaggia, dove fa molto freddo in inverno e molto caldo in estate. Ha una proprietà di linguaggio che mi incanta, perché è in contrasto con la prima immagine che ho avuto di lui, quando si muoveva tra bambini piccoli, estremamente rapidi, e lui invece, grande e grosso, più lento, più appesantito da un movimento un po’ a scatti.
Mentre mi parla dello zio, a cui è molto legato, lo ascolto a occhi aperti. Lo zio lavora coi cavalli e ha altre bestie. Lui aiuta lo zio coi cavalli durante l’estate.
Mentre lo ascolto penso che vorrei abbracciare questo ragazzo, per fargli sentire che il suo racconto è meraviglioso. Ma non lo faccio, non so come la prenderebbe! Però sento questo abbraccio dentro, nell’immaginazione.
Beh, dopo pochi istanti, forse dopo uno scarso minuto, è lui ad aprire le braccia e ad accogliermi in un abbraccio.

Questo è successo. In un lunedì come gli altri, al Mondino.

Heart icon Theodora e Fondazione Floriani insieme per una cura sempre più empatica

post.next