18 novembre 2020

In diretta dai reparti: intervista alla Dottoressa Waü

Dottoressa Wau Fondazione Theodora

La Dottoressa Waü racconta il suo rientro in ospedale, dopo la sospensione dettata dalla pandemia, e come sia stato necessario rimodulare il suo intervento a causa dell’impossibilità di contatto e della distanza fisica. 

Quali sensazioni hai provato quando sei rientrata in ospedale?

Il mio rientro in ospedale è avvenuto in uno dei primi giorni di agosto che solitamente è un mese in cui il tempo ha un sapore dilatato, l’aria e l’ingresso nei reparti è prima una ventata di fresco e poi la temperatura diventa equilibrata…anche se il “clima” poi non sai mai come sarà. Personalmente ero molto curiosa di sapere cosa sarebbe successo e molto desiderosa di seguire le nuove procedure di intervento per la prevenzione di diffusione del COVID-19. Premesso che noi Dottor Sogni siamo formati e preparati per operare in reparti di alta complessità in cui le norme di igiene e le distanze sono già previste, ho pensato che non sarebbe stato troppo difficile applicare le nuove nei reparti che ben conosco. Il rientro è stato quindi da una parte molto eccitante poiché eravamo fuori dagli ospedali da marzo, (cioè 5 mesi di stop) e il desiderio di ricominciare era molto intenso, dall’altra un bisogno di proteggere il nostro modo di lavorare che a causa di questo virus avremmo dovuto modificare.

Cosa è cambiato e che cosa è rimasto come prima della pandemia?

È cambiato quindi che tutti i reparti in cui operiamo sono diventati di alta complessità, ovvero con obbligo di uso di mascherina, occhiali, guanti e impossibilità di interagire con oggetti molto cari ai nostri personaggi e ai bambini. L’impossibilità di contatto e la distanza fisica ci hanno costretto a ripensare e modellare i nostri interventi. Mi sono resa conto del valore della vicinanza fisica che un bambino o un genitore desiderano e di cui hanno bisogno, essendo la maggior parte del tempo isolati dal mondo esterno. L’importanza di un oggetto o di un pupazzo che sono strumenti per creare un’alleanza, mettere un piccolo mattoncino per costruire una relazione autentica. Allora attiviamo la nostra creatività per trovare nuovi modi di disegnare le relazioni con i nostri piccoli amici e le loro famiglie partendo dal nostro corpo che ha una grande potenziale di comunicazione anche senza la parola. Cercare un nuovo modo di toccare ed essere toccati senza contatto, ecco cosa è cambiato da prima della pandemia.

Che cosa è la sorpresa che questo rientro in ospedale ti ha portato, una cosa che non ti aspettavi?

Ho scelto il nome Waü anche perché amo le sorprese, di solito quelle belle ma questa volta mi è toccata una sorpresa dura da gestire… il non potersi riabbracciare! Non mi aspettavo la difficoltà enorme di trattenere il desiderio di stare vicino, di stringere una mano, di fare una carezza, di spalancare il sorriso a tutti denti (in realtà lo facevo ma non si vedeva a causa della mascherina). Ritrovare il personale ospedaliero, le famiglie e alcuni bambini così dopo tanto tempo, mi ha fatto esplodere una voglia di stringerli tutti a me! Che fatica fermare la spontaneità di un gesto di accoglienza e di amicizia… Per fortuna avevo con me il mio Orsetto di peluche!

Una sorpresa che mi hanno fatto molte persone è stata quella di esprimere la loro nostalgia per la nostra assenza: SIAMO MANCATI TANTO, TANTISSIMO.

Come ti hanno accolto il personale ospedaliero e i bambini?

Mi hanno accolto con un entusiasmo pari a quello di quando si incontra la propria cantante o attrice preferita…. al mio passaggio si spalancavano occhioni, sorrisi, gomiti e braccia svolazzanti… mancava solo qualche chilo di coriandoli e qualche fuoco di artificio… io come una star di Hollywood! Per fortuna avevo gli occhiali protettivi per tutti i flash di gioia che ho ricevuto! Che onore e che riconoscenza fare questo mestiere. Grazie a tutti!

Hai un messaggio per i bambini in ospedale?

Ai bambini, vorrei regalare una formula magica contro i brutti sogni, da ripetere 3 volte con le manine chiuse nei pugni, insieme a chi fa la nanna con te:

LA FORMULA MAGICA CONTRO I BRUTTI SOGNI

Brutto sognaccio

pauroso e tremendo

Te ne approfitti che stavo dormendo!

Ma ora son sveglio

E ho aperto gli occhi

Vediamo se adesso mi tocchi!

Dopodiché…. fare una pernacchia e schiacciare del coraggio il bottoncino, che se guardi bene sta lì da qualche parte… sul tuo pancino!

Tanti abbracci incoraggianti dalla vostra Dott.ssa Waü, ci vediamo presto prestissimo!

AssoMamme al fianco di Fondazione Theodora!

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