08 marzo 2019
VyTA&Fondazione Theodora: Intervista a Nicolò Marzotto
VyTA, la famosa boulangerie che accompagna i viaggiatori lungo le principali rotte ferroviarie, ha scelto di essere al fianco di Fondazione Theodora Onlus e dei bambini in ospedale. Nicolò Marzotto, Presidente Retail Food S.r.L – VyTA, ci racconta le ragioni del loro generoso gesto:
Come ha conosciuto Fondazione Theodora Onlus?
Ho conosciuto Theodora tramite Roberta d’Amelio Poss, che fa parte del Consiglio direttivo. Grazie a Lei ho potuto conoscere la storia e la filosofia che anima le iniziative della Fondazione a sostegno dei bambini ospedalizzati.
Quanto è importante l’impegno sociale per voi come Azienda?
Per noi ha sempre rappresentato un impegno da perseguire con convinzione e dedizione.
Il nostro lavoro ci offre l’opportunità di incontrare e far incontrare migliaia di persone ogni giorno, che siano clienti abituali o viaggiatori di passaggio, rappresentano un grande potenziale in termini di visibilità e sostegno a tutte quelle iniziative che coinvolgono la sfera sociale.
Come si concretizza il vostro sostegno per Theodora?
Tra le nostre proposte alle clientela, abbiamo il ”Panino Theodora”: per ogni panino venduto, VyTA devolve 1 euro alla Fondazione.
Ogni anno, grazie a questa formula dedicata, riusciamo a dare un buon contributo in termini economici e di visibilità alla Fondazione. Inoltre, offriamo il lunch packet del “Pic-nic di Theodora”, l’evento di beneficenza che si tiene annualmente a Roma.
Qual è secondo Lei il valore aggiunto che porta Fondazione Theodora Onlus in ospedale attraverso i Dottor Sogni?
La figura del Dottor Sogni negli ospedali è molto preziosa perché si dedica agli aspetti legati all’emotività del paziente, al suo desiderio di esprimere sentimenti e stati d’animo, che spesso non possono essere seguiti pienamente dal personale medico perché più attivamente concentrato nelle cure.
Riguardo all’universo infantile, trovo che sia davvero importante sostenere i piccoli pazienti nella difficile esperienza del ricovero e donare allegria anche in situazioni di diagnosi purtroppo funeste.