Author Archives: Alberto Malagugini

  • Insieme per i bambini in ospedale: al via la partnership con Spezia Calcio 

    Si è tenuto nella serata di giovedì 20 novembre il primo evento ufficiale della collaborazione biennale annunciata nei giorni scorsi tra Spezia Calcio e Fondazione Theodora, che dal 1995 sostiene ogni anno le emozioni di oltre 35.000 bambini e adolescenti ricoverati, e più di 105.000 familiari, in 44 reparti pediatrici di 13 ospedali di 10 città, tra cui il Sant’Andrea della Spezia.

    Davanti a una folta rappresentanza dei partner di Spezia Calcio, che anche in questa occasione hanno dimostrato la loro vicinanza al Club e alle attività sociali che lo coinvolgono, è stato l’Amministratore Delegato del Club bianco, Andrea Gazzoli, a fare gli onori di casa, ricordando a tutti non solo l’impegno sociale di Spezia Calcio sul territorio, ma soprattutto il fondamentale ruolo che Fondazione Theodora e i suoi Dottor Sogni svolgono ogni giorno, con professionalità, intelligenza, sensibilità e amore, trovando la chiave per entrare nel modo giusto nelle situazioni più complesse e delicate.

    I 31 Dottor Sogni di Fondazione Theodora – artisti professionisti specificamente formati per l’ambiente ospedaliero – offrono infatti visite individuali e personalizzate attraverso quattro programmi: reparto, accompagnamento chirurgico, hospice pediatrico, ostetricia e patologia neonatale. La Fondazione seleziona, forma e supporta costantemente i Dottor Sogni, garantendo qualità, supervisione psicologica e interventi completamente gratuiti per ospedali e famiglie.

    Nel prosieguo della serata, moderata dallo speaker aquilotto Federico La Valle, parola Emanuela Basso Petrino, Consigliere Delegato di Fondazione Theodora, e Antonio Panella, meglio conosciuto come Dottor Pelosone, da anni una presenza fissa negli ospedali liguri, che hanno avuto modo di spiegare la mission che da 30 anni caratterizza Fondazione Theodora, il delicato lavoro dei Dottor Sogni, le emozioni dei piccoli pazienti e delle loro famiglie e nello specifico l’attività che la Fondazione svolge al Sant’Andrea della Spezia, dove oltre ad essere impegnata in Pediatria e neonatologia, svolge anche la propria attività nel reparto di Ostetricia.

    Prima del toccante monologo di Daniela Basso, infermiera del reparto di oncoematologia pediatrica del Gaslini e ambasciatrice di Fondazione Theodora, parola anche al Dottor Massimiliano Leoni, pediatra del reparto di pediatria del Sant’Andrea, che ha certificato l’importanza del ruolo dei Dottor Sogni nella terapia dei più piccoli.

    In chiusura, prima della donazione di una maglia celebrativa a Fondazione Theodora da parte del Club, è stato il turno dei testimonial aquilotti Luca Vignali Francesco Cassata esprimere i propri sentiti ringraziamenti ai Dottor Sogni e a tutti la Fondazione, in un momento condito da grande emozione.

    Infine, spazio all’annuncio conclusivo da parte dell’AD Andrea Gazzoli, che dopo aver ringraziato tutti i presenti anche a nome del Proprietario Thomas Roberts e del Presidente Charlie Stillitano, ha dato appuntamento a Spezia-Modena del prossimo 13 dicembre, quando le Aquile indosseranno una maglia speciale che verrà successivamente messa all’asta e il cui ricavato sarà destinato interamente a Fondazione Theodora.

    Il percorso condiviso tra Spezia Calcio e Fondazione Theodora prevede eventi, attività di sensibilizzazione, coinvolgimento dei partner e della squadra, e momenti dedicati alla comunità ospedaliera locale, in un’ottica di impegno costante e continuativo.

    Il primo appuntamento si è tenuto ieri giovedì 20 novembre, con un evento speciale presso lo Stadio Alberto Picco che ha dato il via ufficiale alla collaborazione, alla presenza di Emanuela Basso Petrino Consigliere Delegato di Fondazione Theodora, del personale medico dell’Ospedale Sant’Andrea della Spezia e dell’Ospedale Gaslini di Genova, di una rappresentanza della Prima Squadra aquilotta e dei partner di Spezia Calcio, come sempre in prima linea al fianco del Club.

    In occasione di questo evento speciale, l’AD di Spezia Calcio, Andrea Gazzoli, ha annunciato che nelle prossime settimane verrà svelata una maglia speciale che verrà messa all’asta in occasione della partita Spezia – Modena e il cui ricavato verrà interamente donato a Fondazione Theodora.

  • La Dottoressa Waü e BIMBAperSEMPRE

    Oggi vorrei raccontare di BIMBAperSEMPRE, una ragazza che incontro al Centro delle Cure Palliative dell’Ospedale Bambino Gesù. Da qualche mese si trova lì, perché la sua strada su questo pianeta sta per concludersi.
    BIMBAperSEMPRE ha i colori di Biancaneve: lunghi capelli d’ebano, una frangetta che mette in risalto gli occhi grandi, pelle color latte e gote rosse d’amore. È molto alta… anzi lunga, perché in realtà non l’ho mai vista in piedi: non può alzarsi e non può muoversi.

    Chissà se ha già imparato a camminare?

    Ha una collezione di pigiamini da far invidia alle influencer della moda parigina. Secondo me potrebbe concorrere a “Miss Pigiamino” e vincere fino all’anno 3000 e oltre.

    BIMBAperSEMPRE sta sdraiata sul suo lettino, circondata da cuscini morbidi e ben posizionati. È una principessa seduta su un trono di nuvole.

    Chissà come si rivolge ai suoi sudditi?
    Secondo me fa soffiare nel cielo del suo regno milioni di coriandoli che si trasformano in fiori profumati e pasticcini golosi per tutti. La dolcezza e la libertà sono i suoi valori più importanti: lei stessa ne è testimone.

    BIMBAperSEMPRE deve trovare altre strade per comunicare, perché non può parlare.
    Si esprime con gli occhi, profondi come quelle parti di noi che a volte ci fanno paura e che non vorremmo mai guardare troppo da vicino. Sostenere il suo sguardo senza emozionarsi è impossibile: è davvero magica, basta guardarla per sentire l’amore incondizionato di cui è ambasciatrice.

    E poi c’è MammaOcchiBlu, sempre al suo fianco. Le fa ascoltare la radio per farle sentire musica moderna e anche un po’ di quella “di altri tempi”. Le parla tanto, le racconta fatti, curiosità e belle storie dal mondo.
    MammaOcchiBlu traduce tutto ciò che BIMBAperSEMPRE vuole dirci quando noi Dottor Sogni andiamo a trovarla.

    La prima volta che ci siamo presentati, è rimasta immobile a osservarci. MammaOcchiBlu ci ha raccontato un po’ della loro famiglia numerosa e affiatata e noi, danzando intorno al letto, le abbiamo regalato alcune canzoni.

    Qualche visita dopo, appena entrati nella stanza, MammaOcchiBlu ci ha detto:
    «Sta girando gli occhi per guardarvi, voi le piacete tantissimo!»
    E poi è scoppiata a piangere, regalando una dignità incommensurabile a quello sguardo che tanto ci ha toccato.

    In quelle lacrime ho compreso tutto ciò che questa donna porta nella sua valigia di viaggio di genitore: la dedizione, la tenerezza, la forza di mantenersi in equilibrio ogni giorno, la tristezza del sogno mancato di vedere la propria figlia sana e la paura di perdere prematuramente questo amore immenso.
    Noi Dottor Sogni, per il poco tempo che ci è permesso, quella valigia la portiamo con lei. In silenzio.

    Senza fine…
    sei un attimo senza fine.
    Non hai ieri, non hai domani…

    BIMBAperSEMPRE ha solo trent’anni e non sa per quanto tempo ancora potrà guardare la sua mamma, il suo papà, suo fratello gemello, sua sorella e i suoi nipotini.
    La sua famiglia forse non è pronta a lasciarla andare: vogliono che rimanga la loro BIMBA per SEMPRE.

    Ciao Tesoro Grande, ci guardiamo lunedì prossimo.
    Dott.ssa Waü

  • La Dottoressa PerPiacere e il ragazzo rinascimentale

    In Oncologia Pediatrica di Padova le stanze hanno tutte i letti doppi a parte due che sono singole e quindi più intime.

    In una non entriamo perché la situazione sembra un po’ delicata, è in penombra e non vogliamo disturbare.

    Nell’altra, attraverso la finestrella di vetro, vediamo un ragazzo in maglietta bianca succinta e pantaloncini corti. Accanto, in piedi, la mamma vestita di giallo ci dà le spalle, è di fronte al computer. Entriamo, ed entrando chiediamo se possiamo scomodare per un attimo la loro quiete. Colgo in lui un aspetto poetico, al contempo fragile e temo che la nostra presenza lo possa disturbare. Ha la testa glabra, la carnagione chiara e le gambe, che tiene semi piegate, sono molto lunghe e le afferra con un braccio mentre l’altro è puntellato sul letto. E’ seduto in una posizione così elegante e morbida che mi fa pensare ad un modello rinascimentale, in un attimo la mia mente mi porta ad uscire dall’ospedale, mi sembra che a momenti possa arrivare un artista con i suoi pennelli per ritrarlo sulla tela. 

    Ci accolgono divertiti e ci invitano ad entrare, così la mamma può fare la “pausa caffè”, e farci i complimenti per i nostri camici colorati, io non riesco a trovare le parole per raccontare la mia sensazione, temo di imbarazzarlo. 

    Ci siamo messi in grande ascolto reciproco rispettando i ruoli, e su questo abbiamo intessuto il nostro intervento dando spazio al racconto del loro rapporto famigliare, del padre e della sorella adolescente che litiga spesso con la madre. Abbiamo parlato dei loro nomi e cercato il significato sul libretto della Dottoressa Caucciù. Gli abbiamo chiesto cosa guardano alla TV. Io ad un certo punto gli ho chiesto di che colore ha gli occhi e lui si è prodigato nella scelta delle parole giuste per definire le sfumature, il cambio di gradazione dell’iride rispetto alla luce, ha cercato una foto con l’ingrandimento del suo occhio per essere il più possibile preciso. Era molto importante per lui che ci fosse chiaro e ci ha dedicato del tempo. Che cosa è importante per un ragazzo di 17 anni chiuso in una di quelle stanze per mesi, possiamo noi con la nostra sola presenza riuscire a creare un’energia espressiva e di contatto profondo con il sé? Io a volte ho la sensazione di sì, anche quando non sembra, quando non ci si aspetta nulla ma si apre la porta succedono delle piccole cose che trasformano loro e molto anche noi. E’ questo che mi sembra la cosa più importante del nostro lavoro, lo scambio di emozioni semplici, la condivisione di sensazioni che spesso non si possono spiegare ma solo lasciare vivere.

    Io e Caucciù siamo rimaste colpite dalla dolcezza di entrambi.

    Dottoressa PerPiacere

  • My Style Bags per Fondazione Theodora

    30 anni di Sogni che continuano a crescere! 

    Per celebrare questo traguardo, Fondazione Theodora si unisce a My Style Bags per una capsule collection esclusiva dove eleganza e solidarietà di fondono insieme. 

    Prodotti realizzati in resistente tessuto grezzo e rifinito con dettagli in pelle testa di moro, tutta la collezione è arricchita dal logo ricamato con i due cuori arancioni della Fondazione. Ogni articolo della collezione è pensato per essere pratico, resistente e personalizzabile, pensati per accompagnare ogni viaggio e  tutti i giorni con stile e con un messaggio importante.

    Il 50% del ricavato (al netto IVA) sarà devoluto a Fondazione Theodora per sostenere le visite ai bambini ricoverati negli ospedali italiani. 

    Ogni acquisto è un gesto concreto di responsabilità condivisa. Significa portare molto più che sorrisi: ascolto,  leggerezza e momenti di gioia ed evasione dove ce n’è più bisogno.

    Scopri come fare la differenza!

  • Il cuore che ha cambiato idea, con la Dottoressa Pop Heart

     
    Chiara (nome di fantasia), 5 anni, è nel reparto di cardiochirurgia da un anno, dagli inizi di maggio 2024, attaccata al Berlin (Il Berlin Heart è un dispositivo di assistenza ventricolare esterno, usato per supportare uno o entrambi i ventricoli nei pazienti con insufficienza cardiaca grave. È l’unico VAD approvato per uso pediatrico – N.d.R) in attesa di un cuore nuovo, perché il suo non funziona più.
    Almeno questo sapevamo tutti. Loro comprese.
    Giovedì scorso invece abbiamo avuto una notizia inaspettata, clamorosa, miracolosa forse?

    Entriamo nella stanza, la Dottoressa ConFusa ed io, mamma e figlia stanno facendo un pic-nic sul letto, mister B (il nome del suo Berlin) sta fedelmente di lato al letto, col suo “respiro” inconfondibile.
    Sono bellissime, radiose, con dei vestiti ancora più cool del solito.

    Ci avviciniamo al letto e subito arriva la notizia. Ce la dice Chiara con la sua lingua strampalata, crediamo di non capire, tanto è assurdo, invece è proprio così: “Giovedì prossimo hanno prenotato la sala operatoria per Chiara, tutto il giorno. Le toglieranno il Berlin, dopo tante tante riunioni, esami, consulti, hanno visto che il suo cuore funziona da solo, funziona MEGLIO da solo. Una rarità, unico caso al mondo con la sua patologia. Dobbiamo traslocare, torniamo a casa!”
    Piangiamo e ridiamo
    E Chiara è effettivamente più loquace, più felice.
    Beh ci credo!
    Ci hanno chiesto di accompagnarla in sala operatoria giovedì prossimo… non vediamo l’ora! 

    Giovedì successivo
    abbiamo chiesto un cambio di orario ai piani alti per accompagnare Chiara in sala, ce lo concedono, ci chiedono anche di dare una testimonianza per i donatori.
    Lo faremo… ma mi mette un po’ a disagio la cosa, capisco chiaramente il perché, ma allo stesso tempo sono terrorizzata che tutto possa andare male. L’atmosfera tra le infermiere non è leggera, è una cosa che non è mai successa e nessuno si abbandona alla gioia.

    Arriviamo da Chiara alle 8 , lei ha già preso delle gocce, sorride e manda baci con gli occhi ma non capisce molto. I genitori sono contenti di vederci, ma anche tesi.
    Io sono sudatissima, così sudata che ho delle chiazze di sudore evidenti sul vestito, questo mi fa agitare di più e sudare di più.
    Ma stiamo li, stiamo con lei, con loro.
    Abbiamo seguito Chiara fino all’ultima porta verso la sala operatoria, ci siamo sentite accolte e utili anche noi alla cura. È stato un momento importante, cosa succederà a Chiara ora? Spero solo cose belle.

    Passano due settimane. È di nuovo giovedì e sono in turno.
    Arriviamo a Cardiochirurgia e nella sua amata suite stanza 5 c’è Chiara! Che sta mangiando un
    enorme kebab, si sente l’odore in tutto il reparto.
    Chiara senza mister B… non l’avevo mai vista libera, mi viene voglia di girarla, abbracciarla, toccarla… nei giorni precedenti è caduta di faccia e ha un bel bernoccolo. Il pavimento del reparto è rovinato, è vero, ma io penso che lei stia cercando il suo nuovo equilibrio…
    Viene chiamata per la visita giornaliera, la assisto durante l’ecografia al cuore, i dottori dicono che è stabile, io non so cosa significhi, il papà preme perché gli dicano che va “bene” ma loro ripetono “stabile”.
    Chiara è diversa, si vede, le facce del personale sono meno tese.
    Ma la responsabilità è enorme.
    Le ho lasciato il mio amato Giampiero, il bradipo più veloce del mondo.
    Io tornerò in turno tra un mese. 
    Spero di non vederla più. Spero che sarà a casa a cercare il suo equilibrio senza pavimenti sconnessi.
    Chiederò a Gianpiero come è andata in questo mese.

  • Otto mesi di Dottor Sogni all’Ospedale dei Bambini V. Buzzi: un sostegno concreto alle emozioni dei bambini e alla formazione 

    Da settembre 2024, grazie a Fondazione Alia Falck – che dal 2023 sostiene Fondazione Theodora nel portare sollievo emotivo ai bambini ricoverati negli ospedali lombardi – abbiamo avviato il progetto “Un sostegno alle emozioni dei bambini con l’adozione del Programma di Visite Individuali presso l’Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano”. 

    Il sostegno della Fondazione ha un duplice valore: permette di garantire la presenza continuativa dei Dottor Sogni presso l’Ospedale dei Bambini V. Buzzi, e al tempo stesso sostiene la formazione continua di tutti i Dottor Sogni attivi negli ospedali lombardi, rafforzando la qualità e la coerenza dell’intervento su tutto il territorio regionale. 

    Presenza costante al Buzzi: una relazione che cura

    A otto mesi dall’avvio, i Dottor Sogni hanno dedicato oltre 270 ore di visite individuali nelle stanze del Buzzi, portando momenti di gioco, ascolto e conforto a oltre 1.700 bambini ricoverati e oltre 4.900 familiari. Ogni incontro è pensato per offrire sollievo, ridurre l’ansia e restituire uno spazio di normalità anche in un contesto difficile come quello ospedaliero. 

    Questa presenza costante e qualificata rappresenta un supporto concreto e riconosciuto nel percorso di cura dei piccoli pazienti. 

    Formazione continua per tutti i Dottor Sogni lombardi 

    Accanto all’attività in reparto, Fondazione Theodora dedica un’attenzione costante alla formazione e supervisione dei propri artisti professionisti. Grazie al sostegno di Fondazione Alia Falck, tutti i Dottor Sogni in servizio negli ospedali della Lombardia hanno partecipato a seminari, incontri di aggiornamento e autoformazione, sia in ambito nazionale che internazionale. 

    Questa formazione consente ai Dottor Sogni di perfezionare continuamente strumenti, linguaggi e sensibilità indispensabili per rispondere in modo competente e personalizzato ai bisogni emotivi dei bambini in ospedale

    Un ospedale più umano, una cura che include le emozioni 

    “Come Fondazione Alia Falck, siamo orgogliosi di sostenere – dal 2023 – Fondazione Theodora ETS con un progetto volto a portare sollievo e sorrisi ai bambini ricoverati. Con “Un sostegno alle emozioni dei bambini con l’adozione del Programma di Visite Individuali presso l’Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano” vogliamo garantire continuità al programma di visite dei Dottor Sogni, per umanizzare le cure e migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, in coerenza con uno dei pilastri che guidano il nostro operato: il benessere psicologico delle persone e delle comunità”. 

    -Elisabetta Falck, Presidente di Fondazione Alia Falck 

    Grazie a questa preziosa collaborazione, stiamo costruendo insieme un’esperienza ospedaliera più umana, accogliente e centrata sulla persona, dove la cura si estende oltre la medicina e abbraccia anche le emozioni. 

  • È online il Bilancio Sociale 2024 di Fondazione Theodora

    Siamo felici di presentare il Bilancio Sociale 2024 di Fondazione Theodora, un documento che per noi rappresenta un prezioso momento di consapevolezza, trasparenza e condivisione.
    In questa edizione raccontiamo il lavoro svolto durante tutto l’anno a sostegno dei bambini in ospedale, il dialogo costante con le strutture sanitarie, i risultati raggiunti grazie all’impegno dei Dottor Sogni, dello staff e al contributo prezioso di tutti coloro che rendono possibile la nostra missione.

    Un anno di impatto reale nei reparti pediatrici

    Il Bilancio Sociale 2024 approfondisce il valore umano e relazionale delle visite di Fondazione Theodora ai piccoli pazienti nei reparti pediatrici. Il processo di valutazione dell’impatto è stato ulteriormente rafforzato, coinvolgendo direttamente i bambini e gli adolescenti, le loro famiglie e gli operatori sanitari grazie a questionari aggiornati e più efficaci.

    Tra i dati più significativi emersi, il 99% dei bambini e degli adolescenti ha dichiarato di apprezzare le visite dei Dottor Sogni. Un dato che conferma l’importanza di questi momenti speciali, capaci di portare sollievo, leggerezza e speranza all’interno del percorso di cura.

    Trasparenza e Responsabilità

    Il Bilancio Sociale 2024 è stato redatto nel rispetto delle Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale degli Enti del Terzo Settore, garantendo una rappresentazione approfondita e puntuale delle attività svolte, dell’impiego delle risorse e dell’impatto concreto generato nel corso del 2024.

  • Connecting Beyond Words: il potere della comunicazione non verbale nelle relazioni d’aiuto

    Come possiamo entrare in contatto con chi sta vivendo un momento di difficoltà, una malattia o una perdita, quando le parole non bastano?
    Lo scorso 6 giugno abbiamo organizzato il webinar Connecting Beyond Words, realizzato in collaborazione con lastminute foundation, e rivolto ai dipendenti di lastminute foundation e di lastminute.com.

    Un’occasione formativa pensata per riscoprire il valore della comunicazione non verbale, uno strumento essenziale per costruire relazioni più empatiche e autentiche – sul lavoro, nella vita personale, nei momenti di fragilità.

    Il workshop con la Dottoressa Sogni Lulù

    A guidare la sessione è stata la Dottoressa Sogni Lulù, artista professionista di Fondazione Theodora. Ogni giorno, la Dottoressa Lulù porta momenti di leggerezza e conforto ai bambini ricoverati in ospedale, anche grazie alla comunicazione non verbale.

    Attraverso la sua esperienza come Dottoressa Sogni, i partecipanti hanno potuto esplorare strumenti pratici e ricevere spunti concreti su come comunicare in modo efficace e con maggiore empatia, anche in situazioni complesse o emotivamente cariche.

    I temi affrontati durante il webinar

    Durante il webinar sono stati esplorati alcuni aspetti chiave della comunicazione non verbale nelle relazioni quotidiane: l’importanza dei gesti e delle espressioni nella gestione delle emozioni, il valore simbolico di “bussare alla porta” prima di entrare in relazione, l’importanza di osservare l’ambiente circostante, ascoltare con attenzione, aprire e chiudere una conversazione con rispetto e cura.

    Con esempi reali, attività interattive e spunti di riflessione, il workshop ha mostrato come ogni gesto, sguardo o silenzio possa diventare un ponte verso l’altro, creando connessioni autentiche e profonde.

    Una competenza trasversale, per la vita e per il lavoro

    La comunicazione non verbale è uno strumento potente, che trova applicazione in ambito lavorativo, personale e sociale. Saperla usare consapevolmente permette di migliorare le relazioni, ridurre i conflitti e favorire un clima basato sulla fiducia e comprensione reciproca.

    Fondazione Theodora desidera ringraziare tutti i partecipanti e lastminute foundation per il prezioso sostegno che ha reso possibile questo incontro.

  • L’abbraccio immenso, con la Dottoressa Lulù

    Giugno è stato il mese in cui ho ricevuto un abbraccio immenso che voglio ricordare qui.
    Al Mondino, ero con Pupilla. Abbiamo conosciuto dei bambini, e tra loro un ragazzino. Un ragazzino, o così sembrava, all’inizio. Una corporatura da ragazzo, ma un modo di giocare e di muoversi a proprio agio coi bambini da farlo sembrare un bambino.
    Mi sono resa conto poco dopo che era un ragazzo, quando ho capito che frequenta il liceo artistico. È in terza.
    “Ho fatto delle sculture: un cavallo, un volto di persona, e un’altra…”
    Poi il pomeriggio è proseguito e abbiamo incontrato molti altri ragazzi, ragazze, bambini e bambine.
    E a un certo punto, di nuovo, riincontriamo lui, nella sua stanza. (All’inizio, invece, eravamo in sala giochi.)
    Pupilla si dedica all’altro bambino della stanza. Io mi intrattengo con lui. E lui mi parla della Romania, la terra di origine della sua mamma: una terra boscosa, selvaggia, dove fa molto freddo in inverno e molto caldo in estate. Ha una proprietà di linguaggio che mi incanta, perché è in contrasto con la prima immagine che ho avuto di lui, quando si muoveva tra bambini piccoli, estremamente rapidi, e lui invece, grande e grosso, più lento, più appesantito da un movimento un po’ a scatti.
    Mentre mi parla dello zio, a cui è molto legato, lo ascolto a occhi aperti. Lo zio lavora coi cavalli e ha altre bestie. Lui aiuta lo zio coi cavalli durante l’estate.
    Mentre lo ascolto penso che vorrei abbracciare questo ragazzo, per fargli sentire che il suo racconto è meraviglioso. Ma non lo faccio, non so come la prenderebbe! Però sento questo abbraccio dentro, nell’immaginazione.
    Beh, dopo pochi istanti, forse dopo uno scarso minuto, è lui ad aprire le braccia e ad accogliermi in un abbraccio.

    Questo è successo. In un lunedì come gli altri, al Mondino.

  • Theodora e Fondazione Floriani insieme per una cura sempre più empatica

    Il 6 giugno è una data speciale: per la prima volta, Fondazione Theodora propone una formazione dedicata al personale medico interamente condotta dai Dottor Sogni.

    Un’occasione resa possibile grazie al prezioso sostegno di Fondazione Floriani, che promuove lo sviluppo professionale e umano di chi opera nel campo delle Cure Palliative, offrendo percorsi accreditati e di alta qualità.

    Questo corso non si propone di insegnare dall’alto, ma di condividere conoscenze con rispetto e umanità. Offre strumenti pratici, stimola consapevolezza e rafforza la relazione con il paziente. È un passo in più verso una cura più empatica, profonda e autentica. Ai 20 partecipanti verranno riconosciuti crediti ECM (Educazione Continua in Medicina), a conferma del valore di questa formazione e della sinergia tra gli staff medici di reparto e i nostri Dottor Sogni.

  • Al via il nuovo Programma di Visite presso l’Hospice Pediatrico Bambino Gesù di Roma

    Dal 1° marzo 2025, Fondazione Theodora, con il prezioso sostegno di Fondazione Roma, ha avviato il progetto “La cura delle emozioni: il nuovo Programma di Visite dei Dottor Sogni Theodora presso il Centro delle Cure Palliative – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù”, dedicato a portare sollievo, ascolto e vicinanza ai bambini ricoverati presso l’Hospice Pediatrico e alle loro famiglie. 

    Il Progetto, della durata di due anni, prevede una visita settimanale di due Dottor Sogni, con l’obiettivo di offrire un supporto emotivo costante ai bambini. I Dottor Sogni accompagneranno i piccoli pazienti nei momenti più delicati, contribuendo ad alleggerire il carico emotivo quotidiano e a rendere più accogliente l’esperienza della cura all’interno dell’Hospice. La loro presenza rappresenta anche un prezioso sostegno per l’équipe sanitaria, favorendo un clima più sereno e collaborativo, nel rispetto del tempo e delle esigenze di ciascuno. 

    Si tratta di un importante ampliamento della storica collaborazione tra Fondazione Theodora e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, attiva dal 2010 con le visite presso il Reparto di Cardiologia Medica e Chirurgia, e successivamente estesa ai reparti di Neurologia e Neurochirurgia Pediatrica, Chirurgia Endoscopica Digestiva ed Epatologia, Gastroenterologia e Nutrizione. 

    “Questo progetto – dichiara il Presidente della Fondazione Roma Franco Parasassi – si colloca nel solco di una lunga e felice collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Pensare di poter offrire anche ai piccoli ospiti del Centro delle Cure Palliative di Fiumicino dei momenti di serenità che si trovano a vivere in un contesto molto lontano dalle abitudini familiari ci riempie il cuore, anche perché siamo fermamente convinti della valenza terapeutica dei fattori emotivi e delle grandi energie che essi possono suscitare nei bambini. Ringraziamo Fondazione Theodora per l’encomiabile spirito di servizio con il quale si prodiga nell’accompagnare ed assistere tanti malati e le loro famiglie”. 

  • FONDAZIONE THEODORA: UN SOGNO LUNGO 30 ANNI

    Il nostro sogno più grande è che ogni bambino continui a sognare, anche in ospedale.

    Fondazione Theodora celebra nel 2025 trent’anni di attività in Italia: tre decenni dedicati a portare gioco, ascolto ed evasione ai bambini e adolescenti ricoverati in ospedale, grazie al lavoro quotidiano dei Dottor Sogni.

    Per l’occasione, è stata lanciata una nuova campagna di comunicazione ideata con la preziosa collaborazione dall’agenzia Armando Testa, e realizzata insieme alla casa di produzione AT Studios. Un progetto che ha saputo interpretare con grande sensibilità l’essenza della nostra missione: permettere a ogni bambino di continuare a sognare, anche in ospedale.

    La campagna – declinata su TV, radio e stampa con il patrocinio di Pubblicità Progresso – utilizza il disegno infantile per raccontare, attraverso gli occhi di un bambino, l’incontro con una Dottoressa Sogni. I disegni prendono vita grazie all’animazione dello Studio Magoga, alla regia di Luca Grafner e alla musica originale composta da Operà Music.

    Questo anniversario è per noi un momento di grande orgoglio e gratitudine. Vogliamo ringraziare tutti coloro che in questi 30 anni hanno reso possibile la nostra attività: i Dottor Sogni, il personale sanitario, i donatori, le aziende partner e tutte le persone che ci sostengono con generosità.

    Il trentesimo anniversario non è un traguardo, ma l’inizio di un nuovo capitolo: continueremo a prenderci cura dell’emotività dei bambini in ospedale, affinché ogni reparto possa diventare un luogo più umano, più leggero, più vicino a un sogno.

  • Una nuova avventura per i Dottor Sogni all’Istituto Besta di Milano

    Nel 2025, grazie al prezioso sostegno di Fondazione Mariani, Fondazione Theodora potrà proseguire la propria attività presso il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e avviare un nuovo Programma di Visite presso l’Area a Ciclo Diurno dello stesso ospedale.

    «Siamo felici di annunciare che da aprile, con il sostegno di Fondazione Mariani, le visite dei Dottor Sogni si estendono a un nuovo reparto del Dipartimento di Neuroscienze Pediatriche dell’Istituto Besta, l’Area a Ciclo Diurno. Qui i bambini arrivano per sottoporsi a esami complessi, in particolare per problemi della vista, che non si limitano a semplici accertamenti, ma sono esami altamente specialistici che richiedono interventi delicati e che, spesso, determinano la loro diagnosi»

    Emanuela Basso Petrino, Consigliere Delegato di Fondazione Theodora.

    A partire da aprile, infatti, il nostro Programma di Visite sarà attivo in entrambi i reparti: nel reparto di Neuropsichiatria Infantile proseguiranno regolarmente le visite dei Dottor Sogni, mentre nell’Area a Ciclo Diurno prenderà il via un nuovo intervento, della durata iniziale di sei mesi.

    La presenza dei Dottor Sogni sarà fondamentale per offrire un supporto emotivo ai piccoli pazienti, accompagnandoli durante la fase di attesa e di svolgimento degli esami, e contribuendo a rendere l’esperienza ospedaliera più serena. In un reparto ad alta affluenza, inoltre, la presenza dei Dottor Sogni contribuirà a ridurre il tempo necessario al personale ospedaliero per effettuare le visite, facilitando così il lavoro degli operatori sanitari.

    Fondazione Theodora è presente all’Istituto Besta dal 2000, grazie a una collaborazione storica con Fondazione Mariani: un legame che si rinnova nel tempo per rispondere in modo concreto ai bisogni dei bambini in ospedale e delle loro famiglie.

  • “Molto più che sorrisi” con la Dottoressa Balera

    L’Ospedale di San Donato è un ospedale del cuore, davvero. È un ospedale dove si impara: si impara dai medici che visitano chiedendo il nostro aiuto e non finiscono mai di ringraziarci, anche se il bambino ha comunque pianto; dalle visite fatte in corridoio rincorrendo i piccoli che sono sul triciclo oppure sdraiati in una culla di mamme, appoggiati tra le curve di pance e il calore di seni che suonano il ritmo del cuore.

    È un ospedale che risponde alla domanda che in Fondazione Theodora ci hanno insegnato a porci: “Lo fai per te o per il bambino?”.

    Il personale di San Donato lavora per il bambino. Tutti. E noi, che lo facciamo sempre, sguazziamo tra onde note. Non ci sono pazienti, ma piccoli umani e le loro famiglie.

    Non sempre, però, le cose vanno come si vorrebbe.

    Una mattina arriviamo, la Dottoressa Lulù ed io, e l’entrata è densa ed impossibile: sta uscendo una culla con un bebè che non ce l’ha fatta, seguita da due “cose con faccia”, che sono i genitori, reificati dal dolore. A San Donato ci sono tante culture, ed è vero che per alcune il dolore della morte è più sopportabile, più parte del ciclo della vita. Il dolore si integra col rito, con la famiglia, con chi si ama, ma non nell’esatto momento della perdita: lì, la morte sgomenta chiunque, soprattutto se è un figlio, se è un piccolino, se lo abbiamo voluto, immaginato, sperato, straziantemente amato e curato, cullato tra i tubi, tra le ferite, tra i monitor.

    Quel giorno siamo state a turno rinchiuse in stanze piccole con medici, infermieri e infermiere, per uno sguardo, un abbraccio, uno sfogo, una parola intima, per poi ritornare ai ritmi del quotidiano prepotente. Quel giorno in reparto si soffocava.

    Ecco, quel giorno, siamo stati aria.

    Dottoressa Balera

  • Cosa significa “Molto più che sorrisi” , con il Dottor Ragù

    Nella stanza numero 4, trovo un papà seduto con in braccio un bimbo bello e solare, un piccolo principe dai capelli biondi e dagli occhi color smeraldo. La mamma è seduta sul piccolo letto. In neurologia è comune incontrare bambini che sembrano persi nell’aria, che si muovono lentamente e appaiono assenti. Ma sappiamo bene che non è così.
    Questa famiglia arriva dalla Sicilia: i genitori sono sereni e sorridenti, e io, come sempre, mi abbasso per giocare con lui. Piccoli gesti con la mano, carillon e pupazzi volanti percorrono il suo corpo e il suo sguardo, che sembra fisso sul soffitto. Così, Apollo e Ragù cantano e giocano per lui.
    Improvvisamente, però, la mamma inizia a piangere. Non è un pianto disperato e, per assurdo, nemmeno triste; è come se il riso e il pianto si mescolassero in un unico, profondo momento. Apollo la accarezza, e io la guardo un po’ stupito, come a voler dire: “Non capisco il perché”. Poi, come se avesse percepito i miei pensieri silenziosi, ci dice: “Scusate, è che nessuno ha mai giocato con lui.”
    Queste parole mi colpiscono e, allo stesso tempo, mi immobilizzano. Due domande mi sussurrano nel cuore: la prima è ovviamente: Perché? Come è possibile? La seconda, più profonda, riguarda il mio essere “dottor sogni”.
    Mi fermo, respiro. Poi, le mie mani, quasi per istinto, cercano due piccole pompette con un fischietto all’interno. Le poggio delicatamente sotto i talloni del piccolo principe, e iniziamo a suonare, intonando una canzone: “Rosamuntaaa, tu sei la vita per meee.” Chiedo alla mamma di fare il ritmo con il piede di suo figlio, mentre io faccio suonare l’altro piede. E tutti i presenti, persi nello stesso sguardo del piccolo ospite dell’Ospedale Bambino Gesù, giocano, dimenticando ogni domanda, sentendosi parte integrante di quel momento semplice e prezioso.
    E poi, via, in altre stanze, in altri incontri, con altre intelligenze uniche e straordinarie.

  • 2024: un anno al fianco dei bambini in ospedale, insieme e grazie a voi

    Care Amiche e cari Amici di Theodora,
    siamo felici di condividere con voi i risultati che abbiamo potuto raggiungere nell’anno appena
    concluso, insieme e grazie a voi. Il vostro sostegno ha reso possibile, in tante stanze d’ospedale, la magia dell’incontro tra i Dottor Sogni e i piccoli pazienti. È grazie a voi che tante bambine e tanti bambini hanno potuto ricevere in dono momenti speciali di evasione e di serenità, che sono fondamentali in un contesto di sofferenza per la malattia e di paura per il futuro.
    In dettaglio, nel 2024:

    Desideriamo ringraziarvi di cuore per aver contribuito a rendere tutto questo possibile con le parole di una mamma.

    “Non ricordo i nomi dei Dottor Sogni che abbiamo incontrato, ma è stato un momento magico per la mia bambina ed anche per me. Quando si è ricoverati in queste strutture con i propri figli lontano dalla propria casa e dagli affetti ci si sente soli ed incontrare persone che hanno scelto di dedicare il loro tempo per rendere felice questi bambini mi ha fatto sentire meno sola e più leggera. Esprimo tutta la mia gratitudine a tutti questi professionisti.”

    Quest’anno, in cui celebreremo i nostri primi 30 anni, ci attendono molte sfide. L’impegno che prendiamo sin da ora con voi è di fare tutto il possibile per non lasciare soli i bambini e i loro genitori di fronte alla sofferenza e alla paura. La nostra speranza è di avervi ancora al nostro fianco per poter continuare a perseguire questo impegnativo, ma fondamentale, obiettivo.

    Emanuela Basso Petrino
    Consigliere Delegato

  • La 10ª edizione del “Pic-nic di Theodora a Roma”

    Sabato 12 ottobre 2024 ci siamo ritrovati nuovamente a Roma per la 10ª edizione del “Pic-nic di Theodora”, celebrando insieme la decima edizione di questo speciale evento benefico. Più di 400 persone hanno partecipato presso i meravigliosi Giardini del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, unite per sostenere la continuità delle visite dei Dottor Sogni all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

    Una splendida giornata di sole animata da giochi, laboratori creativi, deliziose degustazioni di dolci, gelati e caffè. Ma soprattutto, è stata una festa dedicata al buonumore, in compagnia dei Dottor Sogni che con il loro entusiasmo hanno regalato momenti di gioia ai partecipanti, ricordando il valore del loro lavoro a fianco dei piccoli pazienti ospedalizzati.

    Quest’anno, come in passato, il Pic-nic si è confermato uno degli appuntamenti più amati dell’autunno romano. Grazie alla generosità dei partecipanti e al sostegno delle Aziende Amiche, che hanno coperto interamente i costi dell’evento, sono stati raccolti quasi 26.000 € da destinare ai programmi di visita negli ospedali. In particolare, le donazioni consentiranno di garantire oltre 2.000 visite individuali dei Dottor Sogni, portando gioia e sollievo a molti piccoli pazienti.

  • XIX Trofeo di Golf Bruno Marelli – Ancora una volta a sostegno dei bambini in ospedale

    Il Trofeo Marelli conferma il suo impegno per la solidarietà anche nel 2024. Presso il Barlassina Country Club di Lentate sul Seveso, si è tenuta la XIX edizione del Trofeo di Golf Bruno Marelli, un appuntamento ormai irrinunciabile per tutti gli appassionati di golf e sostenitori della Fondazione Theodora.
    L’evento, ideato dal Professor Bruno M. Marelli, storico Ambasciatore di Theodora, ha ancora una volta combinato alla perfezione sport e solidarietà. Oltre ai golfisti che si sono sfidati durante la competizione, l’evento ha visto la partecipazione di numerosi amici della Fondazione durante la cena svoltasi presso il Baretto Milano, che hanno preso parte con entusiasmo alla serata benefica.
    Un momento di condivisione e generosità, volto a sostenere la missione della Fondazione Theodora.
    Con il raccolto potremo offrire le visite dei Dottor Sogni a più di 3.000 bambini ricoverati negli ospedali lombardi, regalando loro momenti di gioco, ascolto ed evasione, aiutandoli ad affrontare il difficile percorso della malattia.
    Scopri la photogallery dell’evento qui sotto e rivivi i momenti più emozionanti di queste giornate di sport e solidarietà.

  • Pernacchie, paura e risate

    Ogni mercoledì mattina all’Ospedale Buzzi di Milano i bambini che dovranno essere operati ricevono una visita speciale dai Dottor Sogni. Questo mercoledì, piena di emozione e responsabilità, ci sarò io: Dottoressa Peppa. Il compito dei Dottor Sogni è accompagnare i piccoli pazienti alla sala operatoria con un sorriso e un po’ di magia.

    Questa mattina, sulla mia lista degli operati c’è anche Marco, un bimbo di sette anni con un’aria buffa che non si può descrivere a parole. Marco è minutino, indossa occhiali grandi e rotondi, e ha un dentino mancante che gli conferisce un sorriso irresistibile. Sua mamma è lì accanto a lui, visibilmente preoccupata, ma cerca di mascherare l’ansia con parole e un sorriso rassicurante.
    “Buongiorno, Marco!” dico con la mia voce più strombazzante. “Mi presento: sono la Peppina, ma tu chiamami Peppa, dottoressa assai carina! Piacere di fare la tua conoscenza, eccellenza colendissimissima! Mi hanno detto che oggi è un giorno speciale, parecchio avventuroso! E in effetti eccola qui sulla mia lista avventure del giorno!”
    Marco mi guarda con occhi spalancati e curiosi, poi sorride mostrando il buco dove manca il dentino. “Sì, Peppina, giornata avventurosa! La mamma mi ha spiegato che farò un’operazione e farò tutto un sogno. Mi sento un po’ di paura qui,” si tocca le guance, “perché mi faranno un buchino al braccio!”
    “Non preoccuparti, sono qui per questo!” gli rispondo, facendo un rapido giro su me stessa per enfatizzare la mia missione speciale e facendo finta di scrivere sul mio taccuino immaginario “ Bene bene paura nelle guanciotte!”

    Prima dell’intervento, Marco deve fare una terapia e per questo deve ricevere una flebo. Le infermiere lo chiamano nel loro studio, dove hanno preparato l’attrezzatura per trovare una vena nel suo piccolo braccio. Marco inizia a guardarsi intorno, un po’ agitato.
    “Marco, ti va di fare un gioco?” gli chiedo, mentre mi avvicino al suo lettino. “Metti la mano qui, sulla mia,” indico il suo braccio, “e respira dal naso fino giù ai piedi e poi di nuovo fino al naso.”
    Marco, un po’ perplesso ma incuriosito, inizia a seguire le mie istruzioni. Mentre le infermiere preparano la farfallina, io gli massaggio delicatamente il braccio e gli faccio il solletico. “Quando senti che fa un po’ male, fai una pernacchia, e se fa più male falla più forte! Ok? Funziona come una magia. Dai, prova!”
    Il suo viso si illumina e subito esplode in una risata contagiosa. Prova a fare una pernacchia e il suono buffo rimbalza per tutta la stanza. Le infermiere ridono, la mamma ride e io mi unisco a loro.
    Ogni volta che Marco sente un piccolo pizzico, fa una pernacchia ancora più rumorosa e buffa. Tanto che anche la mamma e le infermiere iniziano a pernacchiare insieme a noi. La stanza si riempie di pernacchie e risate genuine e sembra che ogni preoccupazione scompaia per un momento. Marco si diverte così tanto che si dimentica completamente della flebo. Le infermiere trovano la vena e tutto è finito.
    “Vedi? Sei bravissimo, Marco!” gli dico, facendo finta di asciugarmi la faccia per tutte le sue pernacchie.
    La mamma di Marco mi guarda con gli occhi lucidi, piena di gratitudine. “Grazie, Dottoressa Peppa,” sussurra, “non so come avremmo fatto senza di te.”
    Le rispondo con un sorriso. “Grazie a Marco per le sue pernacchie e il suo coraggio, e a te per aver permesso di starvi accanto. Marco è un campione e tu pure.”
    Con un ultimo saluto e un batti cinque accompagno Marco nella sua stanza. Dovranno passare ancora un’ora prima dell’intervento, ma sappiamo che, grazie a un po’ di magia e a tante risate, abbiamo fatto un passo importante insieme.

    E così, ogni mercoledì mattina, continua la missione del progetto Achi, portando un po’ di luce e serenità nei momenti più difficili dei nostri piccoli pazienti. Perché in fondo, un sorriso può davvero fare la differenza. Grazie a Marco e a tutti i bimbi come lui che ci permettono di costruire piccoli pezzi di un meraviglioso mondo.

    Oggi è martedì sera, è passata una settimana, domani mattina sarò di nuovo al Buzzi. Chissà quali avventure incontrerò! Ma ora fila  a letto Peppina che è tardi!

    Buona notte amici.

  • Il Bilancio Sociale 2023

    È con grande orgoglio e gratitudine che presentiamo il Bilancio Sociale 2023 di Fondazione Theodora.
    In questa edizione, abbiamo lavorato per migliorare la misurazione dell’impatto reale e tangibile del nostro operato, coinvolgendo direttamente piccoli pazienti, familiari e personale ospedaliero nel processo di valutazione.
    Il dato più significativo emerso dai sondaggi è che il 98,5% dei bambini e degli adolescenti visitati ha riconosciuto un evidente beneficio grazie all’intervento dei Dottor Sogni. Risultati straordinari come questo ci spingono a proseguire con ancora maggiore determinazione nella nostra missione, consapevoli che, insieme ai nostri sostenitori, possiamo fare una grande differenza nel processo di cura di molti piccoli pazienti e delle loro famiglie.
    LEGGI O SCARICA QUI IL BILANCIO SOCIALE 2023


    Il Bilancio Sociale 2023 è stato redatto nel rispetto delle Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale degli Enti del Terzo Settore, garantendo una rappresentazione approfondita e puntuale dell’impiego delle risorse e dell’impatto concreto generato nel corso del 2023.